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Marzo 2025, il più caldo mai registrato in Europa

Il mese di Marzo 2025 ha riscritto la storia della meteorologia europea, classificandosi come il più caldo mai rilevato sul continente. Questa anomalia termica marcata ha creato un forte gradiente verticale di temperatura, caricando l’atmosfera europea di un’energia potenziale destinata a manifestarsi sotto forma di eventi estremi.

 

Aprile violento: oltre 600 mm in pochi giorni nel Nord-Ovest

Come spesso accade in questi contesti di squilibrio energetico, la risposta dell’atmosfera è arrivata in modo improvviso e intenso. A metà Aprile 2025, il Nord-Ovest dell’Italia è stato investito da un’ondata di maltempo violento, con precipitazioni torrenziali che hanno superato i 600 mm in pochi giorni, e nevicate abbondanti scese fin nelle valli basse della Valle d’Aosta.

 

Val Padana e rischio di “monsone europeo”

A preoccupare gli esperti è la persistenza anomala di una vasta area di geopotenziale negativo sull’Europa occidentale, come indicato dai modelli del Centro Meteo Europeo. Questa configurazione favorisce l’afflusso di masse d’aria calda e umida da sud-ovest, che una volta giunte sulla Val Padana, si trasformano in precipitazioni intense a causa del contrasto con le barriere orografiche alpine.

 

Un meccanismo simile a quello osservato nei monsoni, che potrebbe generare scenari meteo estremi e potenzialmente devastanti per le zone interessate.

 

Bacini idrografici sotto pressione e rischio idrogeologico

I potenziali effetti delle piogge abbondanti saranno fortemente differenziati in base alla morfologia dei bacini idrografici. I grandi laghi del Nord, come il Lago Maggiore e il Lago di Garda, possiedono sistemi di regolazione, ma la loro capacità residua è limitata, anche a causa delle manovre conservative imposte dalla grave siccità del biennio 2022-2023.

 

Le aree più fragili restano quelle dei torrenti appenninici di Toscana ed Emilia, nonché i corsi d’acqua minori del Triveneto, dove l’urbanizzazione diffusa ha fortemente ridotto le aree di espansione naturale. Particolarmente esposte risultano anche le colline marchigiane, dove il suolo argilloso e saturo potrebbe innescare frane estese.

 

Maggio: pioggia sì, ma non freddo

Un mese di Maggio piovoso non è sinonimo di temperature rigide. Le proiezioni climatiche mostrano per il Nord Italia valori leggermente inferiori alla media, a causa della copertura nuvolosa costante, mentre al Sud i valori termici dovrebbero mantenersi prossimi alle medie stagionali.

 

Il jet stream si manterrà in posizione ondulata, permettendo l’ingresso di sacche di aria polare che potranno far scendere le temperature notturne intorno agli 8-10°C, specie nella seconda metà del mese e sopra i 2000 metri di quota, dove non si escludono episodi di neve tardiva.

 

 

Eventi estremi in aumento: un cambiamento strutturale

I segnali che emergono dai dataset climatici Copernicus sono chiari: gli eventi meteo estremi stanno diventando sempre più frequenti. L’intervallo tra un evento critico e l’altro si accorcia, rendendo il confine tra normalità climatica e anomalia sempre più sfumato.

 

Questo non implica cedere all’allarmismo, ma adottare una nuova cultura della consapevolezza meteo, fondata su:

dati aggiornati,
strumenti tecnologici efficaci,
comunicazione tempestiva del rischio.

I piani di prevenzione si stanno aggiornando, soprattutto nelle regioni più vulnerabili, ma la loro efficacia dipenderà dalla prontezza delle allerte meteo e dal coordinamento tra protezione civile, enti locali e gestori dei bacini idrici.

 

L’articolo proviene da DIRETTA METEO.