Una lunga fase piovosa guidata da una saccatura atlantica bloccata sulla Penisola Iberica
La prossima settimana, a partire da domenica 13 Aprile e fino a giovedì 17 Aprile 2025, l’Italia centro-settentrionale sarà investita da una prolungata fase di maltempo, che si preannuncia intensa e persistente, in particolare su Liguria, Piemonte, Lombardia, Veneto e Friuli-Venezia Giulia.
All’origine di questa fase piovosa prolungata troviamo una profonda saccatura atlantica, posizionata sulla Penisola Iberica, la quale non riuscirà ad avanzare verso est per diversi giorni a causa della presenza di un blocco anticiclonico sull’Europa orientale. Questo scenario favorirà una situazione di stallo atmosferico, con flussi umidi sudoccidentali (libeccio) che continueranno a convogliare aria umida e instabile verso il Centro-Nord Italia, alimentando piogge continue e temporali diffusi.
Piogge torrenziali: fino a 300 mm in alcune zone
L’impatto delle precipitazioni sarà particolarmente pesante su una larga fetta del Nord Italia, dove tutte le aree pianeggianti sono destinate a ricevere accumuli di pioggia tra i 70 e i 100 mm entro giovedì 17 Aprile. Le regione centrali tirreniche, in particolare Toscana e Lazio, vedranno accumuli compresi tra 80 e 120 mm, soprattutto nelle aree collinari esposte ai venti umidi da sud-ovest.
Le cinque regioni più colpite, secondo le ultime elaborazioni modellistiche, saranno:
- Liguria
- Alto Piemonte
- Lombardia (specie la fascia prealpina e l’area del Lago di Garda)
- Veneto prealpino
- Friuli-Venezia Giulia
In queste aree si attendono quantitativi di pioggia estremi, con picchi localmente oltre i 200/300 mm, in particolare tra il Levante ligure e il Friuli, zone notoriamente sensibili alle correnti di libeccio.
In Veneto, nella fascia compresa tra la Pedemontana e le Prealpi, si potrebbero registrare fino a 200 mm di pioggia, così come nell’area lombarda del Lago di Garda e nella parte settentrionale del Piemonte occidentale, dove gli accumuli attesi raggiungeranno 150-180 mm.
Emilia-Romagna e Marche: piogge più modeste, ma attenzione ai rilievi
Un impatto più attenuato si prevede su Emilia-Romagna e Marche, dove gli accumuli complessivi non dovrebbero superare i 70 mm. Tuttavia, nelle zone montuose di confine tra la Liguria e l’Alta Toscana, in particolare sull’Appennino Tosco-Emiliano e Ligure, si stimano quantitativi molto elevati fino a 200 mm, con rischio di frane e allagamenti locali.
Una settimana tra piogge e brevi tregue: variabilità estrema
Il contesto atmosferico sarà fortemente instabile, ma non privo di brevi pause asciutte: tra un impulso perturbato e l’altro, potranno verificarsi sporadici momenti soleggiati, seppur di breve durata. L’alternanza continua tra fasi piovose e schiarite renderà il quadro meteorologico estremamente dinamico e imprevedibile, con possibili temporali improvvisi, raffiche di vento e episodi di pioggia intensa concentrati in poche ore.
Rischio idrogeologico in aumento
A causa delle notevoli quantità di pioggia attese, è altamente probabile che in diverse aree del Nord Italia si attivi il rischio idrogeologico, con possibili frane, smottamenti, innalzamenti rapidi dei corsi d’acqua minori e allagamenti nei centri urbani.
La vigilanza meteo dovrà essere massima, soprattutto tra lunedì 14 e mercoledì 16 Aprile, quando l’intensità delle precipitazioni potrebbe raggiungere i massimi livelli. Restano dunque giorni critici per il territorio, e sarà fondamentale monitorare costantemente gli aggiornamenti e le eventuali allerte della Protezione Civile.
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