Secondo gli esperti della Colorado State University (CSU), la stagione degli uragani atlantici del 2025 sarà più intensa della media storica. Il rapporto, presentato da Phil Klotzbach, definisce lo scenario come “cauto ma preoccupante”, richiamando l’attenzione delle popolazioni lungo le coste atlantiche e dei Caraibi.
La stagione, che si estende dal 1° giugno al 30 novembre, potrebbe registrare 17 tempeste con nome. Tra queste, 9 potrebbero trasformarsi in uragani, di cui 4 avrebbero le caratteristiche per essere classificati come uragani maggiori, cioè con venti sostenuti di almeno 180 chilometri orari.
Rischio aumentato per le aree costiere
Le probabilità che un uragano di grande intensità colpisca il continente statunitense sono stimate al 51%, contro una media storica del 43%.
Per la costa orientale, inclusa la Florida, il rischio è del 26% rispetto a un valore medio del 21%.
Sulla costa del Golfo, la probabilità raggiunge il 33%, a fronte del 27% storico.
Nei Caraibi, il rischio è ancora maggiore: 56% rispetto al 47% abituale.
Fattori climatici alla base delle previsioni
Le proiezioni non si basano solo su analisi statistiche, ma anche sull’osservazione delle attuali condizioni climatiche e oceaniche. Un elemento chiave è l’evoluzione del fenomeno ENSO (El Niño-Southern Oscillation), attualmente in fase La Niña, che potrebbe transitare verso una condizione neutrale nei prossimi mesi.
La fase neutra o La Niña favorisce condizioni atmosferiche che possono sostenere lo sviluppo di cicloni tropicali, data la debole presenza di venti in quota.
Temperatura oceanica e intensificazione delle tempeste
Le temperature superficiali dell’oceano Atlantico, specialmente nelle zone centrali ed orientali della fascia tropicale, rimangono superiori alla media stagionale, anche se meno accentuate rispetto al 2024.
Un oceano più caldo fornisce maggiore energia per l’intensificazione delle tempeste tropicali e, in combinazione con un’atmosfera favorevole, aumenta il rischio di uragani violenti.
Appello alla preparazione
Nonostante il carattere preliminare della previsione, soggetta a possibili aggiornamenti nei prossimi mesi, Phil Klotzbach sottolinea che anche un solo uragano può causare danni significativi se colpisce zone densamente popolate.
Pertanto viene ribadita l’importanza di una preparazione tempestiva e completa, indipendentemente dal numero complessivo di tempeste previsto.
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