Un’improvvisa e intensa alterazione della stabilità del Vortice Polare sta prendendo forma, delineando uno scenario meteo potenzialmente estremo. Non si tratta più di un’ipotesi, ma di una dinamica in pieno sviluppo, capace di cambiare radicalmente il volto dell’Inverno. Questo vortice si trova nella stratosfera, una fascia atmosferica situata a un’altitudine elevata dove, pur non verificandosi fenomeni meteorologici diretti, si plasmano le condizioni climatiche globali.
Stratwarming e Split del Vortice Polare: cosa sta accadendo?
L’elemento scatenante di questa drastica evoluzione è uno stratwarming, ossia un rapido riscaldamento della stratosfera, che può determinare uno stravolgimento della circolazione atmosferica. In alcuni casi il Vortice Polare subisce un drastico indebolimento, fino a spezzarsi in più parti, dando origine a un fenomeno noto come Split. Proprio questo è il processo attualmente in corso, con possibili ripercussioni su larga scala.
La circolazione dei venti stratosferici sopra il Polo Nord è governata da un vasto sistema di correnti a elevata quota. Quando questa dinamica si altera in modo significativo, le conseguenze possono riflettersi su tutto l’emisfero boreale, in particolare durante l’Inverno. Lo Split del Vortice Polare comporta la formazione di più vortici distinti, i quali generano diverse aree di bassa pressione, facilitando così lo spostamento di masse d’aria gelida verso le latitudini più meridionali.
Italia a rischio gelo: possibile ondata di freddo estremo
Tra i Paesi che potrebbero risentire di questa situazione c’è anche l’Italia, soprattutto se si svilupperanno minimi di bassa pressione tra il Mar Tirreno e il Mar Ligure. Questa configurazione atmosferica potrebbe favorire nevicate anche a bassa quota, coinvolgendo città come Roma, Firenze e Napoli, senza escludere la Pianura Padana. In passato eventi simili hanno portato precipitazioni nevose eccezionali, come nel Gennaio 1999, quando la neve arrivò fino alla costa di Palermo.
L’evoluzione meteo per le prossime due settimane mostra segnali di un peggioramento significativo, ma prevedere con precisione la traiettoria del gelo è ancora difficile. Gli ultimi modelli meteorologici indicano un marcato raffreddamento sull’Europa a partire da Domenica 16, con effetti più accentuati tra Lunedì 17 e Martedì 18 Febbraio. Tuttavia, il comportamento delle masse d’aria fredda resta incerto e soggetto a variazioni.
Se l’irruzione gelida dovesse concretizzarsi, potrebbe persistere per un lungo periodo, anche se la fine dell’Inverno e l’aumento della radiazione solare potrebbero limitare l’intensità dell’evento.
Un inverno che non molla: rischio Burian?
L’elemento certo è che ci troviamo di fronte a un fenomeno meteorologico di grande rilievo, capace di riportare condizioni invernali particolarmente rigide. Non si può escludere l’arrivo di un Burian, il gelido vento siberiano noto per la sua eccezionale intensità.
L’osservazione costante dei modelli meteorologici sarà fondamentale per comprendere l’andamento della massa d’aria fredda e l’eventuale impatto sulle nostre regioni. Il rischio di un periodo con temperature ben sotto la media stagionale è concreto: gli aggiornamenti meteo saranno decisivi per capire quanto gelo potrà colpire l’Italia nei prossimi giorni.
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