Lo split del vortice polare è uno degli eventi meteorologici più estremi, in grado di modificare profondamente la circolazione atmosferica nell’emisfero settentrionale. Quando questa enorme struttura, situata sopra il Polo Nord, si divide in due o più lobi distinti, il meteo può subire un drastico cambiamento, con ripercussioni che potrebbero coinvolgere anche l’Italia.
Questo fenomeno è spesso legato a un episodio di stratwarming, un riscaldamento improvviso della stratosfera che altera il normale flusso delle correnti atmosferiche, favorendo la discesa di aria gelida dalle regioni artiche fino alle latitudini più meridionali, impattando in particolare l’Europa e il Mediterraneo.
Burian e gelo siberiano: aria artica verso l’Europa?
In seguito a un forte stratwarming, le masse d’aria fredda possono essere deviate dal Polo Nord fino all’Europa Centrale, dando vita a un vero e proprio affondo gelido noto come Burian. Questo vento siberiano, originario delle steppe russe, è caratterizzato da raffiche violente, temperature polari e nevicate abbondanti, anche a bassa quota.
Durante questi episodi, i valori termici possono scendere ben al di sotto delle medie stagionali, con un gelo persistente che si mantiene anche nelle ore diurne. In particolare, l’Europa Centrale e il Nord Italia potrebbero trovarsi sotto l’azione di correnti gelide, con il rischio di nevicate fino in pianura. Anche il Centro Italia, specialmente lungo il versante adriatico, potrebbe sperimentare un significativo calo termico, con la possibilità di fiocchi fino a quote molto basse.
Freddo estremo: il gelo potrebbe raggiungere il Mediterraneo?
Quando il vortice polare si divide, l’aria artica può spingersi fino alle regioni meridionali dell’Europa, determinando nevicate abbondanti e condizioni estreme. Il raffreddamento risulta più marcato nei settori orientali e centrali del continente, dove la neve può imbiancare persino le città costiere.
In passato, il gelo siberiano ha raggiunto il bacino del Mediterraneo, provocando nevicate eccezionali in città solitamente miti come Roma e Napoli. Episodi storici come quelli di febbraio 2012 e febbraio 2018 hanno visto il Centro-Sud Italia coprirsi di neve, con valori termici ampiamente sottozero. Se questa configurazione dovesse ripetersi, non sarebbe da escludere una nuova irruzione artica in grado di portare la neve a bassa quota.
Febbraio tra gelo e neve: inverno pronto a colpire ancora?
Il mese di febbraio si sta rivelando un periodo di grande dinamicità meteo, con possibili ondate di freddo e nevicate fino a quote basse in almeno due fasi distinte. L’inverno, dunque, non sembra intenzionato a lasciare spazio alla primavera, e nei prossimi giorni sarà fondamentale monitorare gli aggiornamenti, per capire dove e quando il Burian potrà colpire.
Il freddo intenso e la neve potrebbero ancora essere protagonisti della stagione, lasciando il sole e la mitezza ai prossimi mesi primaverili. Febbraio si conferma dunque un mese imprevedibile, in bilico tra gli ultimi rigori invernali e il progressivo avvicinamento alla primavera.
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