L’attesa è finita: il vortice polare sta vivendo una vera e propria frammentazione, un fenomeno che potrebbe avere conseguenze significative sul meteo europeo e, potenzialmente, anche sull’Italia. Questo evento, noto come split del vortice polare, è già in atto e segna l’inizio di una fase meteorologica estremamente dinamica.
Il vortice polare è una vasta circolazione di venti stratosferici che si sviluppa sopra il Polo Nord e ha il compito di confinare il freddo artico alle alte latitudini. Tuttavia, quando si verifica un riscaldamento improvviso della stratosfera, noto come stratwarming, il vortice può indebolirsi e frammentarsi, permettendo all’aria gelida di scivolare verso sud, fino a raggiungere latitudini più basse.
Split del vortice polare e gelo siberiano: il Burian verso l’Italia?
Quando il vortice polare si divide in due o più lobi distinti, l’aria artica può dirigersi verso l’Europa, con possibili effetti anche sul Mediterraneo. Questo fenomeno, noto nei paesi anglosassoni come “The Beast from the East”, è conosciuto in Italia come Burian, il temibile vento gelido e secco proveniente dalle steppe siberiane, capace di far crollare le temperature anche di 20°C in poche ore.
Se il flusso gelido dovesse prendere la direzione dell’Europa centrale e occidentale, le aree più esposte sarebbero la Scandinavia, l’Europa orientale e centrale, ma anche l’Italia potrebbe finire coinvolta, soprattutto se dovesse formarsi un minimo di bassa pressione sui mari italiani, come il Tirreno o il Ligure.
In questo scenario, la neve potrebbe tornare a imbiancare città come Roma, Firenze e Napoli, e in casi eccezionali, spingersi fino alle coste siciliane, come accadde nel 1999, quando una storica nevicata coprì di bianco Palermo e Messina.
Neve lungo le coste? Il Tyrrhenian e Adriatic Snow Effect
Se il gelo continentale riuscisse a raggiungere il Mediterraneo, si potrebbero attivare due particolari fenomeni meteorologici che amplificano il rischio di nevicate fino a quote bassissime:
- Tyrrhenian Snow Effect: quando l’aria gelida in arrivo da est attraversa le acque relativamente miti del Tirreno, si sviluppano nubi cariche di umidità, capaci di scaricare neve sulle coste e nelle aree interne. Se questa ventilazione persiste, si possono accumulare quantità di neve significative, anche in zone raramente colpite da eventi nevosi.
- Adriatic Snow Effect: se l’aria gelida siberiana transita sopra il Mar Adriatico, il contrasto termico con la superficie più calda del mare può dare origine a intense precipitazioni nevose. Questo fenomeno può portare la neve fino alle coste di Bari, Santa Maria di Leuca e Venezia. In Emilia-Romagna, inoltre, l’effetto stau amplifica l’intensità delle nevicate, rendendole più persistenti e abbondanti.
Quanto durerà questa fase gelida?
Le prossime settimane saranno fondamentali per comprendere l’evoluzione del gelo. La durata e l’intensità dell’ondata di freddo dipenderanno dalla traiettoria del nucleo siberiano e dall’interazione con le correnti atlantiche.
Alcuni modelli suggeriscono che il Burian potrebbe persistere a lungo, mantenendo il freddo intenso fino alla fine del mese. Tuttavia, la situazione resta incerta, e non è ancora possibile stabilire con certezza se l’Italia sarà direttamente investita o solo sfiorata da questa nuova ondata di gelo artico.
Se il vortice polare continuerà a mostrare segnali di instabilità, potremmo assistere a un evento meteo di portata storica, con nevicate abbondanti e temperature polari su molte zone d’Europa e, con buona probabilità, anche sull’Italia. Nei prossimi giorni sarà essenziale seguire gli aggiornamenti, per capire se il freddo estremo tornerà a dominare la scena meteorologica della nostra Penisola.
L’articolo La Bestia dell’Est: il colpo di scena finale dell’Inverno proviene da DIRETTA METEO.