L’assetto meteo che domina da giorni il comparto euro-atlantico è tipicamente invernale, ma l’Italia continua a rimanere ai margini delle vere ondate di gelo. L’elemento chiave di questa configurazione è un anticiclone persistente tra la Scandinavia e la Russia, che sta determinando una circolazione anti-zonale. Tuttavia, questa impostazione non si sta traducendo in un vero e proprio inverno sul nostro Paese, almeno per il momento.
L’alta pressione scandinava e il blocco atmosferico
L’anticiclone posizionato sulle alte latitudini europee sta bloccando le classiche correnti occidentali, favorendo un flusso da est verso ovest. Tuttavia, questo flusso risulta ancora poco incisivo. Contemporaneamente, è attivo un forte flusso zonale che mantiene la spinta delle correnti occidentali, con velocità elevate tra la troposfera e la stratosfera, soprattutto nella zona atlantica.
L’influenza del Vortice Polare è determinante in questa dinamica. Attualmente il Vortice Polare medio-alto è inclinato con un asse trasversale rispetto al comparto euro-atlantico, favorendo un’infiltrazione di aria instabile dalla zona canadese verso l’Europa occidentale e il Mediterraneo. Tuttavia, queste ondulazioni secondarie non stanno ancora creando le condizioni ideali per un’irruzione di aria fredda sul nostro Paese.
Quali sono gli ostacoli al vero inverno sull’Italia?
Nonostante un’impostazione generale invernale sullo scacchiere euro-atlantico, mancano ancora alcuni elementi per portare un’ondata di gelo duratura sull’Italia. Il problema principale è che l’assetto invernale riguarda soprattutto la parte medio-bassa della troposfera, mentre in quota le dinamiche non sono ancora favorevoli a un’irruzione fredda significativa sul Mediterraneo.
In particolare l’attuale orientamento dell’asse del Vortice Polare non favorisce una discesa diretta del freddo verso il nostro Paese. In questi giorni e probabilmente fino alla fine della seconda decade di febbraio, l’asse è più inclinato verso il settore Canada-Siberia, mantenendo l’Italia sotto un flusso più occidentale che limita l’ingresso di masse d’aria gelide.
Possibili scenari verso la fine di febbraio
Le cose, però, potrebbero cambiare nella terza decade di febbraio. Alcuni segnali indicano che una serie di fattori atmosferici potrebbero modificare la configurazione attuale:
- Un aumento dei flussi di calore diretti verso la stratosfera potrebbe influenzare il Vortice Polare, favorendo una rotazione del suo asse.
- La progressiva riduzione della velocità delle correnti zonali potrebbe facilitare una circolazione più meridiana, cioè con discese di aria fredda più incisive verso l’Europa centrale e il Mediterraneo.
Secondo le ultime proiezioni, l’asse del Vortice Polare Stratosferico potrebbe riorientarsi in modo più favorevole all’arrivo di masse d’aria gelide verso il nostro continente. Se questa tendenza venisse confermata, l’ultima parte di febbraio e la prima di marzo potrebbero riservare una vera svolta invernale, con possibilità di un raffreddamento deciso anche sull’Italia.
Verso un inverno tardivo?
L’eventuale rottura del flusso zonale potrebbe avere effetti più marcati nel mese di marzo, quando un drastico calo della velocità dei venti occidentali potrebbe aprire la strada a una vera ondata di gelo. Questo scenario, seppur ancora da confermare, potrebbe riportare condizioni pienamente meteo invernali anche sul nostro Paese, proprio quando il calendario segna l’inizio della primavera meteorologica.
L’articolo Meteo della terza decade di febbraio: pieno inverno sull’Italia proviene da DIRETTA METEO.