Da alcuni giorni, il vortice polare sta attraversando una fase di forte stress, messo sotto pressione dall’azione congiunta di diverse alte pressioni. In particolare, l’anticiclone delle Azzorre e quello delle Aleutine, supportati dall’alta pressione russo-siberiana, stanno letteralmente comprimendo il grande serbatoio d’aria gelida del Polo Nord, frammentandolo in più parti. Questo evento, noto come split del vortice polare, potrebbe avere pesanti ripercussioni sul meteo dell’intero mese di febbraio, con possibili ondate di freddo intenso in diverse aree del mondo, Italia inclusa.
Vortice polare in difficoltà: aria gelida in movimento
Un vortice polare così indebolito e frammentato favorisce la discesa di massi d’aria polare verso latitudini più basse, condizionando pesantemente il clima su Nord America e Asia occidentale. Nei prossimi giorni, si prevede un ulteriore indebolimento della circolazione atmosferica artica, con una vera e propria rottura che porterà alla suddivisione del vortice in due grossi lobi gelidi.
Uno di questi si posizionerà tra Groenlandia e Canada, portando un’ondata di freddo eccezionale su gran parte degli Stati Uniti. Il secondo lobo si spingerà invece tra la Siberia e l’Europa settentrionale, aprendo la porta a scenari invernali estremi durante la seconda decade di febbraio.
Split del vortice polare: cosa succede ora?
Il fenomeno dello split, in termini tecnici, rappresenta una vera e propria rottura del vortice polare, che invece di rimanere compatto attorno al Polo Nord, si divide in più nuclei gelidi. L’anticiclone delle Azzorre, che continuerà a dominare sull’Atlantico settentrionale e sulla Scandinavia, si unirà alla grande alta pressione russo-siberiana, creando un vero e proprio blocco atmosferico. Questa configurazione impedirà la normale circolazione delle masse d’aria, favorendo la discesa di aria gelida verso l’Europa centrale e, potenzialmente, fino al Mediterraneo.
Gelo siberiano in marcia verso l’Europa
L’alta pressione sulla Scandinavia e sul Polo Nord agirà come una diga, costringendo il gelo siberiano a scendere verso sud-ovest. I primi effetti saranno avvertiti tra Russia europea e Finlandia, dove le temperature potrebbero precipitare ben al di sotto dello zero subito dopo San Valentino.
Se questa dinamica dovesse confermarsi, l’aria gelida potrebbe avanzare in modo retrogrado, raggiungendo l’Europa centrale e successivamente il Mediterraneo nella seconda metà di febbraio.
Il coinvolgimento dell’Italia resta ancora incerto, ma lo scenario invernale che si prospetta potrebbe portare nevicate fino in pianura in diverse aree del continente. Nei prossimi giorni, sarà fondamentale monitorare attentamente l’evoluzione del meteo, perché un’eventuale discesa del freddo siberiano potrebbe cambiare radicalmente le condizioni climatiche anche sulla nostra Penisola.
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