Split del Vortice Polare: gelo nelle prossime settimane?

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Split del Vortice Polare: gelo nelle prossime settimane?

Le ultime simulazioni dei modelli matematici evidenziano un quadro meteo sempre più dinamico e potenzialmente invernale per gran parte dell’Europa e del Mediterraneo. La tendenza che emerge con maggiore chiarezza indica un possibile raffreddamento significativo a partire dal 7-8 febbraio, con un’intensificazione verso la metà del mese. Sebbene l’esatta configurazione barica sia ancora incerta, soprattutto per l’Italia, le prospettive di un’irruzione fredda stanno guadagnando sempre più credito.

Freddo in arrivo? Le dinamiche atmosferiche attese

Secondo i principali modelli deterministici, che analizzano la Troposfera e gli strati più bassi dell’atmosfera, le condizioni meteo potrebbero subire un cambiamento rilevante già nella seconda settimana di febbraio. Tuttavia, a più di cinque giorni di distanza dall’eventuale irruzione fredda, persistono delle incertezze sull’esatta traiettoria e sulla portata dell’evento. Questo è del tutto normale, considerata la complessità delle dinamiche atmosferiche.

Ciò che appare sempre più chiaro è la possibilità di una fase fredda che potrebbe coinvolgere anche il Centro-Nord Italia. L’elemento chiave da monitorare è il comportamento del Vortice Polare Stratosferico (VPS), che fino ad ora si è mantenuto piuttosto compatto e intenso, limitando le discese di aria fredda verso latitudini più meridionali.

Stratosfera sotto osservazione: possibile warming e crisi del vortice polare?

Mentre l’attenzione resta alta sulle dinamiche della Troposfera, è altrettanto importante osservare gli sviluppi in Stratosfera. Alcuni modelli matematici indicano, infatti, l’inizio di un riscaldamento stratosferico (warming), un fenomeno che, se abbastanza intenso, potrebbe avere ripercussioni sulle configurazioni bariche in Europa nelle settimane successive.

Secondo le proiezioni attuali il riscaldamento dovrebbe iniziare in modo significativo tra 5-6 giorni, con un’intensificazione progressiva. La prima area coinvolta sarebbe il settore siberiano, per poi estendersi verso il Nord Pacifico canadese. Questo riscaldamento potrebbe essere moderatamente supportato da un secondo evento in area Nord Atlantica e Scandinava, creando una sorta di azione a tenaglia nei confronti del Vortice Polare Stratosferico.

Se questa configurazione dovesse realizzarsi, si potrebbe verificare un evento di SPLIT, ovvero una divisione del Vortice Polare in due lobi distinti: uno posizionato sul settore siberiano e l’altro su quello canadese. Tale dinamica potrebbe avere effetti importanti sulla circolazione atmosferica anche negli strati inferiori, con conseguenze dirette sul clima europeo.

Implicazioni per l’Europa e l’Italia: possibile recrudescenza invernale?

Se il Vortice Polare dovesse effettivamente subire un indebolimento o una divisione, le ripercussioni sulla Troposfera potrebbero manifestarsi entro la seconda decade di febbraio, con una potenziale recrudescenza invernale in diverse aree del continente.

Il lobo siberiano, in particolare, potrebbe inizialmente influenzare l’Europa orientale, per poi spingersi verso i settori centrali e meridionali, coinvolgendo anche l’Italia. Questo scenario potrebbe tradursi in un aumento delle ondate di freddo e in un rafforzamento delle condizioni invernali nel nostro Paese.

Se confermato, un simile sviluppo potrebbe portare episodi di gelo e condizioni meteorologiche tipicamente invernali per buona parte del mese di febbraio, con un possibile prolungamento anche oltre la seconda decade. Tuttavia, è fondamentale attendere ulteriori aggiornamenti meteo nei prossimi giorni per confermare o meno questa tendenza.

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