Calma, niente isteria, nessuna previsione estrema. Analizziamo con ordine ciò che sta accadendo a livello atmosferico, perché i segnali che da tempo stiamo monitorando sembrano diventare sempre più chiari. Da settimane, gli esperti meteo stanno osservando la possibilità di un evento gelido significativo a febbraio, con il possibile ritorno di un inverno d’altri tempi.
Fantascienza? No, i segnali ci sono e non sono affatto campati in aria. Ma attenzione: questo non significa automaticamente gelo estremo sull’Italia, bensì un incremento delle probabilità che ondate fredde intense possano raggiungere l’Europa meridionale.
Il Vortice Polare sta per rompersi? Ecco perché potrebbe essere decisivo
La chiave di tutto è lo Split del Vortice Polare, un fenomeno che si verifica quando questa gigantesca struttura atmosferica, normalmente compatta attorno al Polo Nord, si spezza in due o più parti. Questo avviene a causa di un riscaldamento improvviso della Stratosfera, evento noto come Stratwarming.
Ma da dove parte questo riscaldamento? Dalla Troposfera, ovvero dai livelli più bassi dell’atmosfera, quelli a contatto con il suolo. L’aumento delle temperature in quota stressa il Vortice Polare, che non riuscendo più a mantenere la sua struttura si indebolisce o addirittura si divide, permettendo ai suoi nuclei gelidi di spostarsi verso sud.
A questo punto, una domanda è d’obbligo: questo gelo potrebbe colpire l’Italia?
Gelo in arrivo? Ecco cosa possiamo dire ad oggi
La traiettoria dei nuclei gelidi polari è, al momento, imprevedibile. Il fatto che il Vortice Polare possa frammentarsi non implica automaticamente che una colata gelida colpisca l’Italia. Tuttavia, questo scenario aumenterebbe di molto le probabilità di un’ondata di freddo anche alle nostre latitudini.
Se il flusso gelido dovesse dirigersi verso l’Europa centro-occidentale, l’Italia potrebbe essere coinvolta da ondate di gelo marcate, con possibili nevicate anche a bassa quota. Se invece la traiettoria puntasse più a est, il nostro Paese potrebbe trovarsi ai margini dell’evento, con un impatto più limitato.
Quello che sappiamo con certezza è che questo processo potrebbe realizzarsi nel giro di una settimana o al massimo dieci giorni. Questo significa che i modelli previsionali potrebbero cambiare radicalmente da un momento all’altro, mostrando scenari che oggi appaiono ancora incerti o poco delineati.
Febbraio 2025: un mese da tenere d’occhio
Indipendentemente dal grado di coinvolgimento dell’Italia, una cosa è certa: febbraio 2025 promette di essere un mese molto interessante sotto il profilo meteorologico.
Se il Vortice Polare si spezzerà, l’Europa potrebbe trovarsi di fronte a un evento invernale significativo, e l’Italia potrebbe essere una delle possibili destinazioni del freddo intenso. Ma per sapere con certezza cosa accadrà, non resta che monitorare giorno dopo giorno l’evoluzione dei modelli meteo.
Preparatevi a possibili sorprese, perché l’inverno potrebbe ancora avere qualcosa da dire. E questa volta, potrebbe farlo con un colpo di scena in grande stile.
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