Siamo nel pieno dell’inverno e il meteo di febbraio si conferma estremamente variabile, con repentini cambiamenti di scenario che rendono sempre più difficile interpretare l’evoluzione atmosferica. I modelli matematici mostrano una crescente difficoltà nel prevedere con precisione le dinamiche meteorologiche, non solo in Italia, ma in tutto l’Emisfero settentrionale. Questa incertezza si riflette nelle previsioni meteo locali, che spesso divergono dalle analisi su scala globale.
Meteo e vortice polare: il ruolo dello stratwarming
Un elemento chiave nel determinare l’andamento del meteo invernale è il vortice polare, un’enorme struttura ciclonica posizionata sopra il Polo Nord, che regola lo spostamento delle masse d’aria fredda verso le latitudini più basse. Quando si verifica un stratwarming, ovvero un improvviso riscaldamento della stratosfera, il vortice può indebolirsi o addirittura spezzarsi, dando origine al fenomeno dello split del vortice polare. Questo evento è spesso associato a ondate di gelo improvvise, capaci di spingere aria artica fino alle zone temperate, causando un netto crollo delle temperature.
Negli ultimi anni episodi di gelo estremo, come quello del febbraio 2018, hanno dimostrato quanto un vortice polare destabilizzato possa stravolgere il meteo in Italia. In quell’occasione, il Burian portò temperature glaciali e nevicate record su gran parte della Penisola, un evento che potrebbe ripetersi anche quest’anno se le condizioni saranno favorevoli.
La grande variabilità del meteo invernale
L’inverno 2024 sta mostrando un’alternanza tra fasi più miti e improvvise irruzioni di freddo, rendendo estremamente complessa la previsione del meteo in Italia. Osservando il quadro a livello globale, in Nord America si registrano variazioni ancora più marcate, con masse d’aria artica che si spingono verso sud e generano instabilità diffusa.
In Europa la situazione è altrettanto caotica: i modelli matematici faticano a delineare un quadro stabile, con aggiornamenti frequenti che spesso stravolgono le previsioni iniziali. Per chi segue il meteo, questo significa una continua incertezza, con scenari che cambiano da un giorno all’altro.
Freddo e caldo: due facce dello stesso inverno
Nel contesto attuale di riscaldamento globale, il meteo invernale tende a essere più prevedibile per quanto riguarda le anomalie calde, mentre le ondate di gelo risultano più difficili da intercettare in anticipo. Tuttavia, ciò non significa che il freddo sia un fenomeno destinato a scomparire. Al contrario, il meteo in Italia ci ha già abituati a improvvisi episodi di gelo, spesso accompagnati da nevicate abbondanti e temperature sotto la media.
Anche quest’anno la presenza di mari più caldi attorno alla Penisola potrebbe amplificare i contrasti termici e aumentare il rischio di precipitazioni nevose quando l’aria fredda raggiunge il nostro Paese. Se il vortice polare dovesse ulteriormente indebolirsi, potremmo assistere a nuove incursioni di gelo siberiano, capaci di portare la neve fino in pianura.
Neve in Italia: rischio di nevicate eccezionali?
L’arrivo di aria fredda in combinazione con una situazione di bassa pressione potrebbe generare nevicate intense, soprattutto al Nord Italia, dove le precipitazioni sono finalmente tornate dopo un lungo periodo di siccità. Tuttavia, la presenza di un’alta pressione potrebbe limitare i fenomeni, portando solo temperature rigide senza particolari eventi nevosi.
Le regioni più a rischio per nevicate abbondanti restano quelle del Nord e dell’Appennino centrale, ma anche il Centro-Sud potrebbe sperimentare sorprese, specie se il freddo riuscisse a interagire con perturbazioni atlantiche.
Febbraio, l’ultimo mese d’inverno riserva sorprese
Con febbraio si avvicina la fine dell’inverno meteorologico, ma questo non esclude colpi di scena tardivi. Gli episodi di freddo intenso non sono rari nemmeno a marzo e, in passato, ci sono stati casi di neve tardiva persino in aprile.
Il meteo del febbraio 2024 potrebbe dunque riservare ondate di gelo improvvise, proprio come accadde nel 2018, quando una massa d’aria siberiana raggiunse l’Europa alla fine del mese, portando un autentico blizzard su diverse nazioni, inclusa l’Italia.
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