Siamo nel cuore dei Giorni della Merla, e il meteo sta subendo un vero e proprio stravolgimento. Le temperature insolitamente miti che hanno caratterizzato la fine di gennaio sono ormai un ricordo, sostituite da un calo termico che riporta i valori su livelli più consoni alla stagione invernale.
L’arrivo di perturbazioni atlantiche ha già influenzato in modo significativo le regioni settentrionali, ma lo scenario è destinato a evolversi ulteriormente. Una vasta depressione nord-atlantica si spingerà progressivamente verso l’Europa sudorientale, lambendo la Penisola Iberica e il Nord Africa. Questo movimento darà origine a una circolazione ciclonica particolarmente intensa sul Mediterraneo, con ripercussioni dirette sull’Italia.
Ciclone mediterraneo in formazione: ecco le regioni più colpite
Nel primo weekend di febbraio, assisteremo allo sviluppo di un ciclone mediterraneo che determinerà un peggioramento marcato su Sardegna, Sicilia e Sud Italia. Il richiamo di aria umida e instabile potrebbe portare precipitazioni abbondanti, con il rischio di piogge torrenziali in alcune zone, proprio come accaduto nella prima metà di gennaio.
Questa particolare configurazione atmosferica è resa possibile da un blocco alto-pressorio, con l’Alta Pressione in espansione verso nord-nordest. Questo sistema manterrà il ciclone intrappolato sui mari italiani, mentre sull’Europa orientale si svilupperà un lago di freddo, pronto a interagire con l’aria più mite e umida presente sul Mediterraneo.
Freddo in arrivo: scenari ancora incerti, ma il calo termico è una certezza
I principali modelli matematici previsionali stanno mostrando una certa incertezza sulle evoluzioni successive. Nei giorni scorsi si è passati da ipotesi fortemente invernali, con il rischio di ondate di gelo, a scenari che vedrebbero ancora una certa ingerenza anticiclonica. Tuttavia, un elemento comune a tutte le proiezioni è la tendenza a un ulteriore calo termico, che potrebbe portare ad un’interazione più decisa tra il freddo orientale e il ciclone mediterraneo.
In particolare, sarà importante monitorare la possibilità di nevicate lungo la fascia adriatica, legate a fenomeni da stau, ovvero il sollevamento forzato dell’aria umida in presenza di rilievi montuosi. Inoltre, il ruolo del ciclone mediterraneo potrebbe rivelarsi determinante: alcuni modelli indicano che la sua presenza potrebbe accentuare il richiamo di aria fredda da est, rendendo il peggioramento meteo ancora più incisivo.
Nevicate a quote basse e freddo più intenso nei prossimi giorni?
Alla luce di questi elementi, non si può escludere che entro la prima settimana di febbraio possano verificarsi ondate di freddo ancora più intense, con un coinvolgimento di vaste aree del territorio nazionale. Le nevicate potrebbero spingersi fino a quote molto basse, soprattutto sulle regioni adriatiche e meridionali.
Il quadro meteo rimane molto dinamico e in continua evoluzione. Saranno necessari ulteriori aggiornamenti per capire con precisione l’andamento delle prossime ondate di maltempo, ma una cosa è certa: l’Inverno non ha ancora detto l’ultima parola.
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