Nonostante il calendario indichi che siamo ancora nel cuore dell’inverno, il quadro meteo sull’Italia e sull’Europa presenta condizioni ben lontane da quelle tipiche stagionali. L’alta pressione subtropicale sta infatti riconquistando il continente, portando con sé aria calda in quota e consolidando una significativa anomalia termica. Questo scenario, già evidente negli ultimi mesi, prosegue con un inverno mite caratterizzato da temperature elevate e precipitazioni abbondanti in alcune aree del Paese.
Un inverno atipico: temperature elevate e clima primaverile
L’avvio di Febbraio si inserisce in un contesto climatico segnato da una stagione invernale spezzata, con episodi di freddo limitati e un’assenza quasi totale di ondate gelide. Le correnti subtropicali, spingendosi verso il Mediterraneo e l’Europa centrale, stanno determinando un forte rialzo termico, con valori superiori alla norma di 10-15 gradi in alcune regioni.
In diverse aree dell’Europa centro-occidentale, i termometri stanno raggiungendo temperature da record per il periodo, configurando una situazione che in altri mesi, come Luglio o Agosto, potrebbe tradursi in ondate di calore superiori ai 40°C. Anche in Italia, specialmente nelle regioni del Nord e del Centro, si registrano valori termici anormalmente alti, con massime che in alcune località sfiorano i 18-20°C.
Questa anomalia climatica non è però del tutto inaspettata: già durante gli inverni del 2023 e del 2024, episodi di caldo straordinario avevano caratterizzato il mese di Gennaio, con valori record registrati soprattutto nell’area alpina e nelle pianure settentrionali.
Le cause di un inverno straordinariamente mite
A determinare questa situazione è la persistente presenza di un anticiclone subtropicale, alimentato da aria calda proveniente dal Nord Africa. Questo sistema, posizionato stabilmente sull’Europa meridionale, sta impedendo l’arrivo di correnti fredde di origine artica, confinando il gelo nelle regioni dell’Est Europa e sui Balcani.
La conseguenza diretta è un clima mite che si estende su gran parte dell’Italia, con precipitazioni concentrate solo lungo alcune aree più esposte, come le regioni tirreniche e le Isole Maggiori. Anche le Alpi stanno vivendo un inverno anomalo, con nevicate limitate alle alte quote e scioglimenti anticipati del manto nevoso a causa delle elevate temperature.
Prospettive meteo per la seconda metà di febbraio
Secondo le proiezioni meteorologiche, un parziale cambiamento potrebbe manifestarsi nella seconda metà di Febbraio, quando lo spostamento dell’anticiclone subtropicale verso ovest potrebbe favorire l’ingresso di aria più fredda dall’Artico. Tuttavia, questo eventuale raffreddamento sembra destinato a interessare principalmente il Nord Europa, con un impatto marginale sull’Italia.
Il nostro Paese potrebbe vedere solo un lieve calo termico, accompagnato da qualche episodio di instabilità, specialmente nelle regioni settentrionali e lungo l’Appennino. Le temperature, comunque, continueranno a mantenersi sopra le medie stagionali, senza un vero ritorno alle condizioni invernali classiche.
Un inverno segnato da anomalie climatiche
Indipendentemente dall’evoluzione meteo delle prossime settimane, l’inverno 2024-2025 si distingue già come uno dei più caldi mai registrati. L’assenza di freddo prolungato e la costante influenza dell’anticiclone africano stanno consolidando un trend climatico anomalo, con ripercussioni significative sugli ecosistemi e sulle attività umane.
Questa situazione sottolinea anche un fenomeno più ampio e preoccupante: il graduale mutamento delle stagioni. I confini tra inverno, autunno e primavera diventano sempre meno netti, e i fenomeni estremi – che siano ondate di calore o episodi di freddo intenso – si verificano con una frequenza crescente.
Italia verso una primavera anticipata
Le attuali condizioni meteo suggeriscono che l’Italia si stia avviando verso una sorta di primavera anticipata, con temperature che rimangono stabilmente elevate e un inverno sempre più debole nella sua espressione tradizionale. Anche un eventuale raffreddamento tardivo a fine Febbraio non riuscirebbe a invertire il trend generale, ormai segnato da un clima mite e instabile.
In questo contesto, le regioni più esposte alle perturbazioni saranno probabilmente quelle tirreniche e settentrionali, mentre il Sud e le Isole Maggiori continueranno a vivere condizioni più stabili, con temperature primaverili.
Un inverno che fa storia
L’inverno 2024-2025 rimarrà nella memoria per le sue temperature eccezionali, l’assenza di ondate di freddo significative e l’alterazione del meteo stagionale. Questo scenario evidenzia l’urgenza di comprendere e affrontare i cambiamenti climatici, che stanno modificando profondamente le dinamiche atmosferiche e il nostro rapporto con le stagioni.
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