Meteo fine gennaio: tanta neve ma solo in alta quota, il freddo vero potrebbe arrivare a febbraio

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Meteo fine gennaio: tanta neve ma solo in alta quota, il freddo vero potrebbe arrivare a febbraio

 

Il quadro meteorologico attuale continua a essere dominato da correnti atlantiche che, se da un lato portano precipitazioni frequenti, dall’altro determinano temperature insolitamente miti per il periodo. Questo pattern atmosferico, tipico di un inverno influenzato da correnti occidentali, sta condizionando il clima italiano con fenomeni intensi ma concentrati su quote elevate, dove la neve non manca, anche se risulta confinata a livelli medio-alti. Un’anomalia che, secondo le proiezioni, potrebbe persistere fino al termine di gennaio.

 

Precipitazioni abbondanti al Nord e lungo il Tirreno

Le perturbazioni atlantiche stanno colpendo con maggiore intensità le regioni settentrionali e le aree affacciate sul Mar Tirreno. Qui, le piogge abbondanti stanno accumulando quantità significative di acqua, in particolare nelle zone montuose come l’Appennino Tosco-Emiliano e le Alpi occidentali. Queste aree, grazie all’afflusso continuo di aria umida, stanno sperimentando precipitazioni persistenti, con solo brevi pause asciutte.

 

Al contrario, le regioni che si affacciano sul medio-basso Adriatico, come la Sardegna orientale, la Calabria e la Sicilia, risultano meno coinvolte. Questo avviene a causa dell’effetto noto come “ombra pluviometrica”, un fenomeno che limita le precipitazioni nelle aree protette dai rilievi orografici.

 

Temperature oltre la media stagionale: un’anomalia diffusa

Le temperature attuali, influenzate dal flusso atlantico, si mantengono ben al di sopra della media stagionale su tutto il Paese. Nelle pianure del Centro-Nord, i valori massimi oscillano tra 12°C e 16°C, mentre al Sud e sulle Isole Maggiori, come Sicilia e Sardegna, si raggiungono punte di 18°C.

 

Nonostante l’atmosfera mite, sulle Alpi continuano gli episodi di nevicate, anche se confinati a quote elevate. Attualmente, la neve si forma sopra i 1200-1500 metri, dove l’afflusso di aria relativamente più fredda negli strati medi e superiori favorisce la cristallizzazione. Tuttavia, questa situazione evidenzia una forte anomalia stagionale, con l’assenza di neve a basse quote che sarebbe tipica del periodo.

 

Uno sguardo a febbraio: ritorno del freddo?

Guardando oltre gennaio, le proiezioni per febbraio suggeriscono un possibile cambiamento significativo del quadro termico. Le tendenze indicano l’arrivo di masse d’aria più fredde, che potrebbero riportare l’Italia a condizioni climatiche più in linea con l’inverno. La discesa di isoterme potrebbe favorire un ritorno del freddo intenso, con gelate mattutine nelle pianure del Nord e un generale calo delle temperature su gran parte della Penisola.

 

Le regioni del Nord Italia potrebbero tornare a vivere condizioni invernali marcate, mentre il medio-basso Adriatico potrebbe rivedere la neve a quote collinari. Questo scenario, se confermato, rappresenterebbe un ritorno del freddo vero, dopo settimane dominate da un clima insolitamente mite.

 

La necessità di cautela: previsioni in evoluzione

È importante sottolineare che le previsioni a lungo termine sono sempre soggette a cambiamenti significativi. Le dinamiche atmosferiche globali, come l’influenza del Vortice Polare, possono rapidamente modificare l’evoluzione dei fenomeni previsti. Per questo motivo, sarà fondamentale monitorare gli aggiornamenti dei modelli meteorologici, per confermare o rivedere l’ipotesi di un febbraio invernale.

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