Con l’arrivo dei tradizionali “giorni della merla”, dal 29 al 31 gennaio, l’Italia si appresta a vivere un finale di gennaio ricco di sorprese meteorologiche. Storicamente considerati i giorni più freddi dell’anno, quest’anno potrebbero rispettare la tradizione grazie a un’imponente irruzione di aria artica. Il quadro meteo si preannuncia dinamico, con nevicate significative al Nord e un clima più variabile al Centro-Sud.
Nevicate al Nord: focus su Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Liguria e Veneto
Le attuali previsioni indicano il transito di una perturbazione di origine atlantica, che interagirà con l’afflusso di aria fredda polare, creando condizioni ideali per la neve a bassa quota. Le regioni del Nord Italia saranno le principali protagoniste, con fenomeni che potrebbero interessare anche le pianure.
Le zone più coinvolte dalle nevicate saranno:
- Piemonte: In particolare il basso Piemonte, tra le province di Cuneo e Alessandria, dove la neve potrebbe raggiungere il fondovalle grazie a temperature rigide e all’effetto delle gelate notturne.
- Lombardia: Neve attesa soprattutto nella parte occidentale, tra il Milanese e il Pavese, ma non si escludono fiocchi anche sulla Pianura Padana centrale.
- Emilia-Romagna: Le nevicate interesseranno il Piacentino e il Parmense, con accumuli possibili fino alle zone di bassa collina e qualche sorpresa in pianura.
- Liguria: Sul versante padano, le vallate appenniniche saranno protagoniste, con nevicate più abbondanti nelle zone interne rispetto alle coste.
- Veneto: Pur con fenomeni più moderati rispetto al Nord-Ovest, anche qui la neve potrebbe raggiungere le aree di pianura, specie nelle province di Vicenza e Verona.
Il momento cruciale sarà tra il 30 e il 31 gennaio, quando l’irruzione artica raggiungerà il suo apice, portando un generale abbassamento delle temperature e fenomeni estesi.
L’origine del freddo: aria artica e porta atlantica
L’arrivo del freddo è legato a un’apertura della porta atlantica, una configurazione atmosferica che consente l’ingresso di masse d’aria umida e instabile provenienti dal Nord Europa. Queste correnti polari, spinte verso il Mediterraneo, si scontreranno con le perturbazioni in transito, generando condizioni ideali per le nevicate a basse quote.
La quota neve potrebbe scendere fino ai 300-400 metri, con punte localmente inferiori nelle zone più fredde del Nord-Ovest, come il cuneese e il pavese. Nel contempo, il calo termico sarà netto: le temperature scenderanno di diversi gradi sotto la media stagionale, con valori notturni prossimi agli 0 °C o inferiori in molte località di pianura.
Centro-Sud: clima meno rigido, ma con variabilità
Mentre il Nord Italia si troverà alle prese con il freddo e la neve, il Centro e il Sud vivranno condizioni meno rigide. Qui le correnti occidentali porteranno un clima più umido ma ancora mite, con piogge sparse lungo le coste tirreniche e un’alternanza di schiarite e nuvolosità nelle aree interne e lungo il versante adriatico.
Le temperature si manterranno superiori alla media nelle regioni meridionali, grazie alla parziale influenza dell’anticiclone subtropicale, che continuerà a proteggere le zone costiere e insulari. Tuttavia, questa tregua potrebbe essere di breve durata, con un ritorno dell’instabilità previsto nei primi giorni di febbraio.
I giorni della merla: mito e meteo
La leggenda dei giorni della merla, che li descrive come il periodo più freddo dell’anno, affonda le sue radici nella tradizione popolare. Sebbene le analisi climatiche moderne dimostrino che il picco di freddo in Italia si verifica più spesso a metà gennaio, non mancano gli anni in cui il freddo intenso si concentra proprio negli ultimi giorni del mese.
Un esempio celebre è il gennaio 2012, quando una straordinaria ondata di gelo colpì il Paese proprio a partire dal 31 gennaio, con nevicate eccezionali e temperature che sfiorarono i -10 °C in diverse città del Nord e del Centro.
Un finale di gennaio autenticamente invernale
Le previsioni per i giorni della merla del 2025 sembrano riportare l’Italia a un’atmosfera pienamente invernale, con nevicate al Nord e un generale abbassamento delle temperature. Questo scenario meteo confermerebbe il carattere dinamico di un gennaio segnato da continui cambiamenti climatici, alternando ondate di maltempo e pause miti.
Se confermate, queste condizioni rappresenteranno un richiamo alle tradizioni popolari, riportando un tocco di vera stagione fredda in un inverno finora piuttosto variabile.
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