L’inverno italiano, in questa fase di Gennaio, è fortemente influenzato da una configurazione meteorologica instabile. Un Anticiclone Atlantico posizionato in modo defilato non riesce a esercitare un dominio stabile sull’Europa occidentale. Questo lascia spazio al passaggio di perturbazioni atlantiche che continuano a portare piogge intense su molte regioni del Nord Italia e del Centro, con temperature ancora al di sopra della norma stagionale.
Piogge intense su Nord e Centro: le aree più colpite
Le regioni maggiormente interessate da questa fase perturbata sono:
- Liguria (in particolare il settore orientale);
- Alta Toscana;
- Lombardia;
- Triveneto, con un focus su Veneto e Friuli Venezia Giulia.
In queste aree, le precipitazioni risultano frequenti e talvolta abbondanti, alimentando un quadro meteorologico più autunnale che invernale.
Temperature sopra la norma: dov’è il freddo?
Nonostante il passaggio di perturbazioni, le temperature si mantengono miti grazie all’afflusso di aria umida e più calda di origine atlantica. Questo fenomeno, ormai persistente, amplifica la sensazione di un Gennaio anomalo, in cui il vero freddo sembra essere assente. Le minime difficilmente raggiungono valori sotto lo zero, persino in pianura, e le massime sono spesso superiori ai 10°C nelle principali città del Nord. Questo mild winter (inverno mite) continua a sollevare preoccupazioni, soprattutto in relazione alla mancanza di neve.
Situazione critica nelle Alpi: neve scarsa e pioggia ad alta quota
Le Alpi, simbolo per eccellenza del freddo invernale, stanno vivendo una situazione particolarmente difficile:
- Nel Nord-Est, le nevicate risultano scarse o limitate a quote molto elevate, spesso oltre i 1.800-2.000 metri, con pioggia che raggiunge anche le stazioni sciistiche di media quota. Questo rappresenta un problema per le Dolomiti, dove le riserve di neve naturale sono già al minimo.
- Sul versante occidentale (Piemonte e aree di confine con la Francia), la situazione è lievemente migliore. Qui si prevedono nevicate significative sopra i 1.200 metri, con accumuli che potrebbero alleviare parzialmente le difficoltà per le località sciistiche.
Questo squilibrio nella distribuzione della neve accentua le difficoltà legate alle attività turistiche invernali e solleva preoccupazioni per il regime idrico, fondamentale nella stagione primaverile.
Rischio idrogeologico in Liguria: allerta per smottamenti e frane
La Liguria Orientale si trova sotto osservazione per il rischio di frane e smottamenti. Tra il 22 e il 28 Gennaio, le precipitazioni intense, unite al terreno già saturo per le piogge dei giorni precedenti, potrebbero causare criticità idrogeologiche, in particolare:
- Lungo le aree collinari e le zone interne;
- Sulle fasce costiere soggette a ruscellamenti e erosione.
Questa combinazione di piogge abbondanti e terreni saturi rappresenta un rischio concreto, con la possibilità di allagamenti locali e disagi per le infrastrutture.
Uno scenario più autunnale che invernale
I prossimi giorni saranno caratterizzati da una instabilità diffusa, con il continuo passaggio di perturbazioni. Il freddo, normalmente associato al mese di Gennaio, sembra essere sostituito da un clima umido e mite. Questa situazione, oltre a ridurre le probabilità di nevicate in pianura, aumenta il rischio di anomalie climatiche che potrebbero influenzare anche i mesi successivi.
L’assenza di un inverno rigido continua a stupire e preoccupare, e le dinamiche meteorologiche lasciano intuire che i cambiamenti climatici stanno giocando un ruolo sempre più rilevante nel modellare il nostro meteo.
L’articolo Meteo gennaio: perturbazioni atlantiche, clima mite e rischio idrogeologico in Liguria proviene da DIRETTA METEO.