La prossima settimana si preannuncia dinamica e significativa dal punto di vista meteorologico, con l’arrivo di un potente ciclone atlantico che condizionerà il tempo su gran parte dell’Italia, proprio in concomitanza con i tradizionali “Giorni della Merla” (29-31 gennaio). Questa fase, storicamente associata ai giorni più freddi dell’anno, porterà maltempo diffuso e nevicate significative, specialmente sulle regioni centro-settentrionali.
I giorni della Merla: leggenda e clima
La leggenda dei “Giorni della Merla” narra di un gennaio che, in risposta alla burla di una merla dal piumaggio bianco, scatenò un’ondata di gelo negli ultimi giorni del mese. La merla, per sfuggire al freddo, si rifugiò in un camino acceso, uscendo completamente annerita dalla fuliggine. Questa storia popolare riflette anche la realtà climatica: la fine di gennaio è spesso il periodo più rigido dell’anno, con notti particolarmente fredde grazie alla combinazione di radiazione solare minima e cieli sereni.
Quest’anno, tuttavia, la tradizione potrebbe essere in parte sovvertita dall’arrivo di una perturbazione atlantica, che introdurrà un contesto più dinamico, ma meno freddo nei bassi strati.
L’arrivo del ciclone: dettagli e tempistiche
Un’ampia area di bassa pressione si formerà nei prossimi giorni tra le Isole Britanniche e la Scandinavia, spingendo una perturbazione molto intensa verso il Mediterraneo centrale. Gli effetti di questo ciclone inizieranno a farsi sentire già da lunedì 27 gennaio, con un graduale peggioramento delle condizioni meteorologiche su molte regioni italiane.
Maltempo al Centro-Nord: piogge e neve
La fase clou del peggioramento è attesa tra martedì 28 e mercoledì 29 gennaio, quando le precipitazioni diventeranno più abbondanti e persistenti, soprattutto sulle regioni centro-settentrionali. Le pianure del Nord Italia, i rilievi alpini e l’Appennino centrale saranno le zone più colpite. In questo contesto, la neve tornerà a cadere sull’arco alpino, con accumuli significativi a partire da quote comprese tra i 700 e i 1000 metri, in calo durante gli episodi più intensi.
Sull’Appennino centrale, invece, le nevicate interesseranno le altitudini più elevate, mentre a quote inferiori prevarranno le piogge. Le regioni più coinvolte saranno la Liguria, la Lombardia, il Piemonte, il Veneto, l’Emilia-Romagna, la Toscana e l’Umbria, dove gli accumuli di pioggia potrebbero risultare significativi.
Venti intensi e condizioni marine agitate
Il passaggio del ciclone sarà accompagnato da venti sostenuti, specialmente lungo le coste tirreniche e nei settori montuosi. I mari risulteranno molto mossi o agitati, con possibili mareggiate lungo i litorali più esposti, in particolare su Tirreno e Ligure.
Sud Italia e isole maggiori: variabilità e mitezza
Le regioni meridionali e le isole maggiori saranno meno interessate dal maltempo. Qui prevarranno correnti più miti di origine meridionale, che garantiranno condizioni di variabilità, con alternanza di nubi e spazi soleggiati. Le temperature resteranno superiori alla media stagionale, con massime che in alcune località potrebbero raggiungere valori primaverili.
Temperature: clima autunnale più che invernale
Nonostante l’intensità del maltempo, le temperature, specie nei bassi strati, non saranno particolarmente rigide. Al Nord e nelle zone collinari del Centro, il calo termico sarà limitato, mentre nelle regioni meridionali i valori rimarranno decisamente miti. Questo quadro riflette una dinamica più tardo-autunnale che pienamente invernale, con una significativa assenza di aria fredda di origine artico-continentale.
Attesa per un possibile cambio di rotta
Sebbene i “Giorni della Merla” quest’anno si distinguano per maltempo piuttosto che gelo, gli esperti osservano con attenzione i segnali di un possibile cambiamento per la prima parte di febbraio. Alcuni modelli suggeriscono l’arrivo di masse d’aria più fredda verso il Mediterraneo centrale, che potrebbero riportare condizioni invernali più marcate nella seconda parte della stagione.
Per ora, però, l’inverno sembra ancora lontano dal manifestarsi pienamente, lasciando spazio a un quadro meteorologico che, pur dinamico, continua a essere anomalo.
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