Un cambiamento radicale nelle condizioni meteo si profila per le Alpi del Nord Italia, con l’arrivo di perturbazioni che porteranno finalmente le tanto attese nevicate. Dopo un lungo periodo dominato da clima asciutto e temperature insolitamente alte, le montagne di Piemonte, Valle d’Aosta e Lombardia saranno protagoniste di una svolta che potrebbe ridisegnare il panorama invernale. Analizziamo nei dettagli cosa ci aspetta nei prossimi giorni.
Una stagione invernale avara di neve
L’inverno 2024-2025 si è finora distinto per una scarsità di neve preoccupante, che ha penalizzato in particolare le Alpi di Ponente. Dalla zona del Cuneese fino alla Liguria, le precipitazioni nevose sono state minime, con ripercussioni su turismo e attività economiche legate alla montagna. Le temperature superiori alla media hanno confinato le nevicate a quote elevate, spesso oltre i 1400 metri. Questo scenario è stato determinato dalla presenza persistente dell’anticiclone delle Azzorre, che ha bloccato l’arrivo di perturbazioni significative. Tuttavia, l’equilibrio atmosferico sta finalmente cedendo il passo a una configurazione più favorevole alle precipitazioni nevose.
I primi segnali di cambiamento
Durante il weekend del 18 e 19 Gennaio, si è verificato un primo assaggio del nuovo assetto meteorologico, con lievi nevicate che hanno interessato le Alpi occidentali a partire dagli 800-1000 metri di altitudine. Gli accumuli sono stati modesti, oscillando tra i 5 e i 10 centimetri, ma hanno rappresentato un preludio importante.
Lunedì 20 Gennaio, le condizioni si sono ulteriormente evolute, con nevicate più intense che hanno coinvolto anche aree collinari di Piemonte, Liguria e Lombardia. Gli accumuli sopra i 1000 metri hanno raggiunto i 20 centimetri, segnalando il progressivo ingresso di correnti più umide e instabili.
Mercoledì 22: l’arrivo della perturbazione atlantica
La giornata di Mercoledì 22 Gennaio segna una svolta cruciale per il meteo alpino. Una perturbazione atlantica di notevole intensità attraverserà tutto l’arco alpino, portando nevicate significative. I fiocchi di neve inizieranno a cadere già a partire dagli 800-1200 metri, con accumuli importanti attesi soprattutto nelle Alpi piemontesi. Nell’area del Monte Rosa, si prevedono fino a 50 centimetri di neve fresca, con un incremento continuo nel corso della giornata.
Anche le Dolomiti inizieranno a vedere i primi effetti della perturbazione, sebbene con accumuli inizialmente più contenuti rispetto alle zone occidentali.
Giovedì 23 e Venerdì 24: nevicate record
La fase più intensa del peggioramento meteorologico è attesa tra Giovedì 23 e Venerdì 24 Gennaio, quando le nevicate raggiungeranno il loro apice. Le aree alpine del Piemonte e della Lombardia, comprese tra i 1200 e i 1800 metri, registreranno gli accumuli maggiori, con punte fino a 100 centimetri di neve fresca.
Le Alpi Marittime, il Monte Rosa e le zone prossime al Passo dello Stelvio saranno tra le più colpite, con scenari ideali per chi pratica sport invernali. Anche le Dolomiti riceveranno un importante contributo nevoso, con accumuli stimati tra i 50 e gli 80 centimetri, un elemento fondamentale per migliorare il bilancio della stagione.
Entro il weekend, il maltempo si sposterà gradualmente verso Est, consentendo un temporaneo miglioramento del tempo, ma lasciando dietro di sé un manto nevoso significativo in gran parte dell’arco alpino.
Dinamiche atmosferiche: il ruolo delle correnti atlantiche
Il ritorno delle nevicate abbondanti è strettamente legato alla riduzione della pressione dell’anticiclone delle Azzorre, che ha finalmente permesso alle correnti atlantiche di influenzare il Nord Italia. Queste correnti, ricche di aria umida e instabile, sono ideali per alimentare perturbazioni in grado di portare nevicate anche a quote medio-basse.
Le previsioni a medio termine indicano che questa configurazione atmosferica potrebbe persistere fino ai primi giorni di Febbraio, aprendo la strada ad altre perturbazioni che potrebbero consolidare ulteriormente il manto nevoso sulle Alpi italiane.
Le prospettive meteo per Gennaio e l’importanza della neve
Le nevicate attese rappresentano un cambiamento fondamentale per le Alpi italiane, non solo dal punto di vista turistico, ma anche ecologico. La neve è una risorsa preziosa per alimentare i bacini idrici durante la primavera e l’estate, con implicazioni dirette sull’agricoltura e sulla disponibilità d’acqua.
Con le previsioni che indicano altre possibili ondate di maltempo nelle prossime settimane, l’inverno alpino potrebbe finalmente recuperare il ritardo accumulato rispetto agli anni precedenti. Le Alpi si preparano dunque a ritrovare il loro aspetto più autentico, regalando agli appassionati di sport invernali e agli operatori del settore una stagione ricca di opportunità.
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