Ondata di gelo del Febbraio 2018: e se tornasse?

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Ondata di gelo del Febbraio 2018: e se tornasse?

L’ondata di gelo del Febbraio 2018, che culminò in una storica nevicata nei primi giorni di Marzo, rimane un evento meteo scolpito nella memoria di molti. Le nevicate, in particolare sulla Pianura Padana, segnarono un periodo eccezionale con temperature gelide e disagi diffusi. Con l’Inverno 2025 in pieno svolgimento, ci si chiede se il temuto Buran possa tornare a influenzare il nostro clima. Analizziamo gli indici meteorologici che potrebbero confermare o smentire questa possibilità.

Richiami al passato: il gelo del 2018

Le attuali condizioni atmosferiche ricordano, almeno in parte, quanto accadde nel Febbraio 2018, quando l’Europa e l’Italia furono colpite da una straordinaria ondata di freddo. Questo fenomeno fu innescato da un evento di riscaldamento stratosferico improvviso, noto come Stratwarming, che destabilizzò il Vortice Polare, permettendo all’aria gelida siberiana di spingersi fino alle latitudini mediterranee.

Durante quel periodo città come Roma e Napoli sperimentarono nevicate inconsuete, mentre il Nord Italia, inclusa la Pianura Padana, fu avvolto da un manto bianco significativo. L’evento non solo creò spettacolari scenari invernali, ma causò anche gravi disagi, soprattutto per le infrastrutture.

Il confronto con il 2025: indici meteorologici a confronto

L’Inverno 2025 presenta alcune similitudini con il 2018, sebbene gli esperti sottolineino l’importanza di un’analisi prudente. La Niña, l’instabilità del Vortice Polare e le oscillazioni delle correnti oceaniche sono fattori cruciali che potrebbero favorire l’arrivo di masse d’aria gelida.

 

Il ruolo dei modelli meteo

I modelli numerici, come il GFS e l’ECMWF, stanno analizzando la possibilità che il Vortice Polare si indebolisca ulteriormente, creando le condizioni ideali per un’irruzione artica. Se il getto polare si spostasse verso nord, il continente europeo potrebbe essere colpito da un’ondata di gelo simile o persino più intensa rispetto al 2018. Tuttavia, l’incertezza rimane elevata, e i meteorologi invitano alla cautela.

Un altro fattore chiave è rappresentato dall’interazione tra l’Atlantico settentrionale e l’area della Groenlandia. Se l’onda ciclonica nei pressi della Groenlandia si rafforzasse, potrebbe limitare l’espansione del freddo alle sole regioni settentrionali europee, lasciando il Sud Europa relativamente meno esposto.

L’Italia: tra gelo e incertezze

La posizione geografica dell’Italia la rende particolarmente sensibile a fenomeni come il Buran. In caso di un forte blocco anticiclonico sull’Atlantico, il nostro Paese potrebbe trovarsi direttamente sotto l’influenza delle masse d’aria gelida siberiana. Le regioni settentrionali, come la Pianura Padana, sarebbero le più colpite, mentre il Sud Italia potrebbe sperimentare condizioni meno rigide.

Se invece il Vortice Polare mantenesse una certa stabilità, il freddo intenso potrebbe essere confinato al Nord Europa, lasciando l’Italia ai margini degli effetti più severi. L’evoluzione nelle prossime settimane sarà cruciale per determinare se la fine di Gennaio e l’inizio di Febbraio 2025 porteranno con sé il ritorno del grande gelo.

Gelo e neve: l’ultima occasione per l’Inverno 2025?

Con l’avvicinarsi della seconda metà della stagione invernale, molti appassionati di meteorologia attendono con trepidazione segnali di un evento significativo. Il possibile arrivo del Buran rappresenterebbe l’ultima grande occasione per vivere un inverno davvero rigido e nevoso. Se ciò non accadrà, il bilancio della stagione meteo rischia di chiudersi in tono minore, lasciando il freddo estremo solo un lontano ricordo.

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