L’inverno 2025 riprende il suo corso naturale con il ritorno della neve sui rilievi del Centro-Nord Italia, dopo un periodo caratterizzato da condizioni meteo insolitamente miti e precipitazioni scarse. Le previsioni meteo annunciano una serie di perturbazioni che interesseranno le Alpi e gli Appennini centro-settentrionali, riportando scenari più tipici della stagione invernale.
Le prossime giornate saranno suddivise in tre fasi nevose principali, con accumuli significativi previsti in diverse aree montane.
Prima fase: nevicate tra domenica 19 e lunedì 20 gennaio
La prima ondata di neve è attesa tra oggi, domenica 19 gennaio, e lunedì 20 gennaio, quando una perturbazione di origine meridionale attraverserà la penisola. Questo fronte caldo porterà nevicate sull’Appennino centrale, in particolare su rilievi come il Gran Sasso e la Majella, dove la quota neve si attesterà intorno ai 1200 metri. Gli accumuli previsti in queste aree contribuiranno a migliorare le condizioni delle piste sciistiche e a ridare vitalità al paesaggio invernale.
Nelle stesse giornate, l’Appennino ligure, il tosco-emiliano e le Alpi occidentali saranno interessati da precipitazioni nevose grazie alla presenza di aria fredda accumulata nelle valli. In queste zone, i fiocchi di neve potranno scendere fino a 600-700 metri, interessando anche aree pedemontane di media altitudine. Questo scenario offre un primo segnale di ritorno alla tipicità stagionale, con neve attesa anche in alcune località collinari.
Seconda fase: nevicate tra mercoledì 22 e giovedì 23 gennaio
La seconda perturbazione, in arrivo da ovest, si farà sentire tra mercoledì 22 gennaio e giovedì 23 gennaio, con effetti più marcati al Nord Italia. Le nevicate colpiranno principalmente il basso Piemonte e l’entroterra ligure padano, dove i fiocchi potranno raggiungere quote molto basse, fino a 200-300 metri nella notte tra giovedì e venerdì. Località come Cuneo e le zone limitrofe potrebbero registrare uno degli eventi nevosi più significativi della stagione, regalando scenari da cartolina.
Le Alpi e gli Appennini settentrionali saranno interessati da nevicate inizialmente oltre gli 800-1000 metri, con un temporaneo innalzamento della quota neve verso i 1200 metri durante la giornata di giovedì. Gli accumuli in alta quota si preannunciano consistenti, contribuendo ad arricchire ulteriormente il manto nevoso delle principali località montane.
Terza fase: nevicate tra venerdì 24 e sabato 25 gennaio
L’ultima fase perturbata è prevista tra venerdì 24 gennaio e le prime ore di sabato 25 gennaio, quando il Nord Italia sarà interessato da un nuovo sistema frontale. Durante questo periodo, la neve cadrà prevalentemente sopra i 1300 metri, con accumuli significativi su Alpi e Appennini. Le località sciistiche delle aree montane del Trentino-Alto Adige, della Lombardia e dell’Abruzzo beneficeranno di un notevole apporto di neve fresca, migliorando le condizioni per gli sport invernali.
Diminuzione della neve a bassa quota
Nonostante il ritorno della neve, si conferma una tendenza ormai consolidata: la riduzione degli episodi nevosi a quote basse. Questo fenomeno, legato all’aumento delle temperature medie globali, sta rendendo sempre più rare le nevicate in pianura, specialmente nel Nord Italia. La combinazione tra mancanza di freddo intenso e perturbazioni organizzate continua a limitare la frequenza degli eventi nevosi nelle zone di bassa altitudine, un elemento da monitorare per le sue implicazioni a lungo termine.
Benefici per il turismo e le attività sciistiche
Le previsioni per le prossime giornate rappresentano un’ottima notizia per le stazioni sciistiche italiane. Le Alpi e gli Appennini potranno finalmente beneficiare di accumuli nevosi importanti, offrendo condizioni ideali per gli sport invernali come sci e snowboard. Le località montane del Trentino, della Valle d’Aosta e dell’Abruzzo, così come quelle delle regioni centrali, saranno tra le più favorite, con un ritorno di presenze turistiche che darà nuova linfa all’economia locale.
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Le condizioni atmosferiche richiedono un monitoraggio costante, poiché piccoli cambiamenti nella traiettoria delle perturbazioni potrebbero modificare intensità e localizzazione delle nevicate. Tuttavia, le attuali proiezioni confermano un ritorno del meteo invernale sul Centro-Nord Italia, con nevicate che riporteranno scenari più coerenti con la stagione.
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