Dopo un periodo caratterizzato da temperature miti e scarse precipitazioni, l’inverno meteorologico torna finalmente a mostrare il suo volto più autentico. Le previsioni indicano l’arrivo di diverse perturbazioni che, nel corso della settimana, porteranno nevicate significative sui rilievi italiani, dalle Alpi agli Appennini. Questa evoluzione rappresenta una boccata d’ossigeno per le stazioni sciistiche e per gli appassionati degli sport invernali, che hanno vissuto un inizio di stagione poco soddisfacente.
Nevicate tra domenica 19 e lunedì 20 gennaio
Il primo episodio nevoso è atteso già a partire da domenica 19 gennaio, con un fronte caldo in risalita da sud che porterà precipitazioni nevose soprattutto sull’Appennino centrale. In particolare, i rilievi come il Gran Sasso e la Majella saranno interessati da nevicate sopra i 1200 metri, mentre le piogge domineranno a quote inferiori.
Contemporaneamente, sulle Alpi occidentali, sull’Appennino ligure e sull’Appennino tosco-emiliano, lo strato freddo presente nelle vallate permetterà alla neve di cadere a quote più basse, con accumuli già a partire dai 600-700 metri. Queste nevicate potrebbero rappresentare un evento importante per le località sciistiche di queste zone, che attendono un rinnovo del manto nevoso.
Nuova perturbazione tra mercoledì 22 e giovedì 23 gennaio
Un secondo impulso perturbato è atteso tra la serata di mercoledì 22 e giovedì 23 gennaio, quando un fronte atlantico investirà il Nord Italia. La neve cadrà a quote medio-basse sul basso Piemonte, con possibilità di fiocchi fino a Cuneo e alle zone pedemontane. Sul resto delle Alpi e sugli Appennini, le nevicate inizieranno a partire dagli 800-1000 metri, ma nella giornata di giovedì la quota neve potrebbe temporaneamente alzarsi oltre i 1200 metri.
Nevicate a bassa quota: attenzione alla notte tra giovedì e venerdì
Particolarmente interessante sarà la notte tra giovedì 23 e venerdì 24 gennaio, quando alcuni modelli meteorologici indicano la possibilità di nevicate fino a quote molto basse (200-300 metri) sul basso Piemonte. Questo episodio potrebbe risultare uno dei più significativi della stagione per le aree pedemontane, regalando scenari invernali anche a località generalmente poco nevose.
Ultimo peggioramento tra venerdì 24 e sabato 25 gennaio
Tra venerdì 24 e le prime ore di sabato 25 gennaio, un’ulteriore perturbazione è prevista al Nord Italia, con precipitazioni diffuse. Le nevicate, tuttavia, saranno più alte rispetto agli episodi precedenti, interessando i rilievi sopra i 1300 metri. Questo peggioramento potrebbe comunque garantire un ulteriore apporto di neve alle località sciistiche, contribuendo a migliorare le condizioni sulle piste.
Il cambiamento climatico e le nevicate in pianura: un fenomeno sempre più raro
Nonostante il ritorno della neve, va sottolineato come gli episodi nevosi a bassa quota siano diventati sempre più rari negli ultimi anni, soprattutto al Nord Italia. Le configurazioni bariche necessarie per combinare freddo intenso e perturbazioni attive stanno diventando meno frequenti a causa del cambiamento climatico, che altera i pattern atmosferici tradizionali. Questo rende le nevicate in pianura un evento eccezionale, piuttosto che la norma.
Benefici per le stazioni sciistiche
Le previsioni di neve rappresentano una buona notizia per le stazioni sciistiche di Alpi e Appennini, che potranno finalmente beneficiare di un rinnovato manto nevoso. Dopo un inizio di stagione deludente, queste perturbazioni offriranno l’opportunità di migliorare le condizioni delle piste, attirando un maggior numero di visitatori.
Monitoraggio costante per conferme
Sebbene i modelli attuali siano promettenti, è essenziale monitorare l’evoluzione del meteo nei prossimi giorni. Le nevicate previste potrebbero subire variazioni in termini di intensità e quota, soprattutto considerando l’instabilità delle configurazioni atmosferiche di questo inverno.
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