Le previsioni stagionali per il mese di febbraio suggeriscono un’evoluzione meteorologica dominata dalla stabilità anticiclonica, sulla scia di quanto osservato a gennaio. I principali modelli matematici stagionali indicano scenari poco favorevoli a un ritorno del freddo intenso, con prospettive di temperature sopra la media e un quadro pluviometrico preoccupante, soprattutto per il Nord Italia.
Configurazione barica prevista: l’anticiclone protagonista
L’analisi delle mappe relative alla pressione atmosferica alla quota di 500 hPa evidenzia anomalie bariche significative sull’Europa centrale e meridionale. Questo suggerisce una probabile prevalenza dell’anticiclone, che potrebbe stabilizzarsi sul Mediterraneo centrale, influenzando il clima italiano per buona parte del mese.
L’anticiclone, seppur intervallato da qualche incursione di perturbazioni atlantiche, difficilmente lascerà spazio a episodi di freddo intenso o a condizioni meteorologiche tipiche dell’inverno. Ciò comporterebbe un febbraio simile a gennaio, con una generale carenza di dinamismo atmosferico.
Temperature sopra la media: prospettive per febbraio
Dal punto di vista termico, le previsioni indicano anomalie positive delle temperature alla quota di 850 hPa (circa 1500 metri di altitudine). Questi valori potrebbero risultare superiori alla media stagionale di 1-2 gradi Celsius, consolidando l’idea di un mese mite.
Se queste proiezioni dovessero confermarsi, il freddo sarebbe quasi del tutto assente, soprattutto al Centro-Sud, dove si attendono valori particolarmente elevati per il periodo. Anche al Nord Italia, salvo brevi incursioni perturbate, le temperature resteranno ben lontane da quelle tipiche dell’inverno, accentuando l’impressione di una stagione poco incisiva.
Precipitazioni: un mese secco all’orizzonte
Il quadro pluviometrico previsto per febbraio è altrettanto poco incoraggiante. Secondo i modelli stagionali, l’anomalia negativa delle precipitazioni potrebbe interessare l’intera Penisola, con un’accentuata scarsità di piogge soprattutto al Nord Italia. Questo sarebbe il quarto mese consecutivo caratterizzato da un regime pluviometrico deficitario nelle regioni settentrionali, aggravando ulteriormente la situazione idrica.
Al Centro-Sud, pur essendo possibile qualche peggioramento atmosferico, il bilancio complessivo delle piogge appare comunque inferiore alla norma. Questa situazione rappresenta una problematica crescente, considerando l’importanza delle precipitazioni invernali per garantire riserve idriche adeguate nei mesi successivi.
Un inverno sotto tono: dinamismo ridotto e cambiamento climatico
Il possibile dominio dell’anticiclone durante febbraio riflette una tendenza ormai consolidata negli ultimi anni, caratterizzata da inverni sempre più miti e secchi, soprattutto nelle regioni settentrionali. Questa dinamica può essere attribuita in parte agli effetti del cambiamento climatico, che sta alterando i tradizionali schemi barici, rendendo meno frequenti gli episodi di freddo intenso e le nevicate a bassa quota.
Impatti sull’Italia: un febbraio statico?
Se queste previsioni si realizzeranno, febbraio potrebbe risultare un mese dominato da giornate stabili e soleggiate, con clima mite e poche precipitazioni. Le principali implicazioni includono:
- Settore agricolo: difficoltà legate alla mancanza di acqua, soprattutto nelle regioni del Nord.
- Riserve idriche: preoccupazioni per la scarsità di neve e piogge, fondamentali per alimentare i fiumi e i laghi durante la stagione primaverile.
- Sport invernali: condizioni sfavorevoli per le stazioni sciistiche, soprattutto nelle aree a quote medio-basse.
L’evoluzione meteorologica andrà comunque monitorata attentamente nelle prossime settimane per valutare eventuali cambiamenti nello scenario previsto, anche se al momento l’inverno 2024-2025 sembra destinato a proseguire senza particolari sorprese.
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