Meteo febbraio: gelo, neve o anticiclone africano? Uno sguardo al mese più invernale dell’anno

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Meteo febbraio: gelo, neve o anticiclone africano? Uno sguardo al mese più invernale dell’anno

 

Febbraio, un mese che nel calendario meteorologico rappresenta spesso il cuore dell’inverno, è al centro delle attese per le sue dinamiche climatiche particolarmente mutevoli. Si parla di freddo intenso, gelo siberiano, nevicate abbondanti, ma anche di possibili influenze dell’anticiclone africano, capace di portare temperature miti e un clima quasi primaverile. Ma chi avrà la meglio quest’anno?

 

Alta pressione o ondate di gelo? Un febbraio ricco di possibilità

Negli ultimi anni, l’anticiclone africano è stato spesso il protagonista delle stagioni invernali, portando lunghe fasi di clima stabile e temperature superiori alla media. Scommettere su un febbraio mite sembrerebbe facile, ma la storia meteorologica ci ricorda che febbraio è spesso il mese più freddo di tutto l’inverno. Numerosi episodi di gelo storico si sono verificati proprio in questo periodo, alimentati dalla piena maturità dell’anticiclone russo-siberiano e dal progressivo indebolimento del vortice polare.

 

Febbraio come agosto? Il ruolo degli estremi climatici

Un paragone curioso, ma interessante, è quello tra febbraio e agosto, mesi che rappresentano il picco delle rispettive stagioni. Se ad agosto l’anticiclone africano raggiunge la massima intensità, grazie a un Mediterraneo rovente e a un’atmosfera particolarmente stabile, a febbraio il freddo siberiano si trova nel suo periodo di maggiore potenza. Questo perché l’anticiclone russo-siberiano, accumulando enormi quantità di aria gelida, può estendersi verso l’Europa occidentale, portando temperature estremamente basse e nevicate diffuse.

 

Allo stesso tempo, il vortice polare, che durante l’inverno mantiene il freddo confinato nelle regioni artiche, tende ad indebolirsi proprio a febbraio. Questo fenomeno apre la porta ai cosiddetti riscaldamenti stratosferici (o SSW, Sudden Stratospheric Warming), che spesso sono il preludio a ondate di gelo artico sull’Europa.

 

La seconda metà di febbraio: gelo in arrivo?

Se gennaio ci ha abituato a oscillazioni tra perturbazioni atlantiche e stabilità anticiclonica, la seconda metà di febbraio potrebbe rappresentare il vero spartiacque dell’inverno. Secondo le proiezioni modellistiche, l’ipotesi di un’ondata di gelo appare tutt’altro che remota. Gli elementi da considerare sono molteplici: il possibile indebolimento del vortice polare, l’azione dell’anticiclone siberiano e la dinamicità delle perturbazioni atlantiche, che potrebbero interagire con l’aria fredda generando nevicate anche a bassa quota.

 

Atlantico protagonista: un inverno ancora lontano dal termine

Nonostante l’Atlantico venga spesso associato a perturbazioni più miti, il suo ruolo nell’inverno non va sottovalutato. Le depressioni atlantiche, infatti, possono interagire con l’aria fredda in discesa dal Nord Europa, creando condizioni per nevicate diffuse su molte regioni italiane. Questo scenario, tipico della fase finale della stagione fredda, potrebbe verificarsi anche quest’anno, regalando episodi di maltempo invernale degni di nota.

 

Possibili sorprese fino alla fine della stagione

Guardando al lungo termine, non possiamo escludere che le condizioni meteo climatiche ci riservino eventi estremi. La dinamicità atmosferica che caratterizza questa stagione sembra destinata a proseguire, con il rischio concreto di ondate di freddo tardive che potrebbero spingersi fino a marzo. La storia meteorologica italiana è ricca di episodi di gelo eccezionale verificatisi nelle ultime settimane dell’inverno, a conferma che la stagione non è affatto conclusa.

 

Monitorare il meteo: un febbraio imprevedibile

Le proiezioni attuali suggeriscono che febbraio potrebbe sorprenderci con scenari atmosferici inediti, riportandoci indietro nel tempo con condizioni di freddo intenso e nevicate diffuse. In un contesto di cambiamento climatico, in cui le anomalie sono sempre più frequenti, il mese più invernale dell’anno potrebbe rivelarsi un mix di dinamicità estrema e fenomeni meteorologici inattesi. Non resta che attendere gli sviluppi e monitorare costantemente l’evoluzione del meteo.

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