Il meteo e l’arrivo di un’ondata di freddo
Un’ondata di freddo e maltempo di notevole intensità si appresta a coinvolgere il Mediterraneo, con un peggioramento delle condizioni meteorologiche previsto già dal weekend dell’Immacolata. Il meteo in Italia subirà un netto peggioramento, con un’attenzione particolare rivolta al Centro Italia, che sarà il principale bersaglio di una depressione stazionaria alimentata da correnti fredde polari.
Un’aria fredda artica in arrivo sul Mediterraneo
Le ultime previsioni meteorologiche indicano l’arrivo di una vasta massa di aria fredda artica che attraverserà l’Europa, causando un calo sensibile delle temperature in numerosi paesi del Continente. Questa corrente fredda raggiungerà il Mediterraneo l’8 Dicembre, generando un profondo minimo di bassa pressione tra l’Adriatico e il Centro Italia. Questo sistema depressionario sarà accompagnato da fronti perturbati che attraverseranno ripetutamente l’Italia, portando precipitazioni diffuse.
La peculiarità di questa fase risiede nella persistenza del ciclone sul Mediterraneo, alimentato continuamente dai venti nord-orientali. Fino all’11 dicembre, il maltempo sarà protagonista, con piogge intense, temporali e rovesci che interesseranno soprattutto il Centro-Sud, accompagnati da nevicate abbondanti sull’Appennino, in particolare nel Centro Italia.
Neve abbondante dall’Immacolata
Durante l’Immacolata, le prime nevicate significative sono attese sopra gli 800-1000 metri su Marche, Romagna, Toscana, Umbria, Lazio, Abruzzo e Molise, con accumuli che supereranno i 20 cm. Nei giorni successivi, tra lunedì e mercoledì, gli accumuli potrebbero superare il metro in alcune aree esposte, con le maggiori nevicate attese su Abruzzo, Molise e Marche. In queste regioni, l’Appennino potrebbe essere completamente sommerso dalla neve.
Anche sull’Appennino meridionale, in particolare tra Basilicata e Calabria, si prevedono abbondanti nevicate sopra i 1500 metri, sebbene nel Sud Italia la quota neve si manterrà più alta rispetto al Centro, dove fiocchi potrebbero scendere fino a 400-500 metri, soprattutto in Abruzzo.
Un miglioramento graduale è possibile dopo il 13 dicembre, ma l’evoluzione rimane incerta, con la possibilità che questa fase fredda e perturbata si protragga per buona parte della prima metà del mese.
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