Il meteo globale e le sue complessità
Il meteo globale si presenta con un quadro insolito e complesso, con anomalie delle temperature superficiali del mare (SST) nel Pacifico equatoriale. Queste anomalie sono caratterizzate da temperature inferiori alla media in vaste aree oceaniche, in particolare tra la linea di data e le coste del Sud America. Questo raffreddamento delle acque ha favorito l’insorgere di un debole fenomeno di La Niña, che si prevede continuerà per tutto l’inverno.
La Niña e le sue implicazioni sul meteo
La Niña, nel Pacifico tropicale meridionale, si manifesta con acque più fredde rispetto alla media. Questo elemento influenza la circolazione atmosferica su larga scala e determina variazioni nelle precipitazioni e nella formazione di zone di alta pressione e bassa pressione in diversi continenti. Durante i mesi invernali, La Niña può alterare il comportamento delle correnti a getto, portando a condizioni più fredde e umide in aree come il Nord America occidentale e a condizioni più secche e temperate in regioni come l’America meridionale settentrionale.
Altri fattori che influenzano il meteo globale
Nonostante la debolezza di questo episodio di La Niña, il suo impatto potrebbe essere amplificato da altri fattori atmosferici che contribuiscono a modificare i modelli meteorologici globali. Le SST superiori alla media lungo il Nord Atlantico e il Pacifico settentrionale intensificano le dinamiche tra zone di alta pressione e bassa pressione, generando instabilità atmosferica e possibili variazioni nei regimi di precipitazione e temperatura. Queste condizioni possono portare a periodi di maltempo in alcune aree e stabilità prolungata in altre, a seconda della geografia e delle interazioni locali.
La Madden Julian Oscillation (MJO) e il suo ruolo nel meteo
Un altro fattore che sta assumendo una maggiore rilevanza nel contesto meteorologico globale è la Madden Julian Oscillation (MJO), un’oscillazione atmosferica tropicale che si sposta lungo l’equatore in cicli che durano circa 30-60 giorni. Attualmente, la MJO si trova nella fase cinque, ma si prevede che passerà rapidamente attraverso diverse fasi nelle prossime due settimane, giungendo alla fase otto. Questo rapido cambiamento di fase potrebbe influire sul meteo dell’America settentrionale.
Le transizioni della MJO e gli eventi meteorologici estremi
Le rapide transizioni della MJO possono incrementare la frequenza di eventi meteorologici estremi, come forti precipitazioni e nevicate nelle aree di bassa pressione, e temperature stabili nelle regioni soggette ad alta pressione. La fase sei della MJO, in particolare, è spesso associata a perturbazioni nel Nord America occidentale, con condizioni di maltempo che si manifestano in piogge intense e nevicate abbondanti nelle aree montuose, mentre il settore orientale del Nord America può sperimentare temperature più miti e stabilità atmosferica.
La variabilità stagionale e il meteo
A tutto ciò si aggiunge la tipica variabilità stagionale di autunno e inverno, che aumenta la complessità del quadro meteorologico. Durante l’inverno, l’interazione tra La Niña, la corrente a getto e la MJO può amplificare l’intensità degli eventi estremi, portando a condizioni di freddo intenso e persistente in regioni come l’Eurasia settentrionale e l’America settentrionale. Tuttavia, le SST elevate in altre zone oceaniche possono compensare parzialmente gli effetti di La Niña, creando un equilibrio dinamico che rende i modelli atmosferici meno prevedibili e più suscettibili a variazioni improvvise.
Monitoraggio del meteo globale
In questo contesto, risulta essenziale un monitoraggio continuo delle anomalie oceaniche e atmosferiche per anticipare l’evoluzione del meteo globale. I cambiamenti nella circolazione atmosferica, influenzati da fenomeni come La Niña e la Madden Julian Oscillation, interagiscono con le condizioni locali e stagionali, generando modelli complessi e potenziali condizioni meteorologiche estreme.
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