Il Mediterraneo: nuova culla del clima estremo

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Il Mediterraneo: nuova culla del clima estremo

Il Mediterraneo: nuova culla del clima estremo

Il‌ meteo e le sue sfide: un’analisi del Mediterraneo

Un fenomeno meteorologico‌ noto come “goccia fredda” ha recentemente‌ colpito il Nord Ovest dell’Italia e la Sardegna, causando diverse ‍problematiche idrogeologiche e alluvioni improvvise. Questo‍ fenomeno, caratterizzato da⁤ un movimento retrogrado, si è poi ​spostato tra la⁤ Penisola Iberica e le coste del Nord⁤ Africa. L’esperienza diretta ⁤di questo ‌evento ci ha permesso di comprendere le ‌potenzialità e gli effetti‍ di una depressione autonoma, bloccata da insuperabili barriere di alta ⁣pressione e costretta a ⁢ritornare sui suoi⁣ passi. Come un ‌leone ⁣intrappolato in una gabbia, la ‍goccia fredda ha liberato ⁤la sua energia nel poco spazio a⁢ disposizione, causando distruzione.

Il meteo e ⁢le ‌sue conseguenze: il caso ⁢delle Baleari e‌ Valencia

La goccia fredda ha poi indirizzato ⁣il suo flusso umido e‌ instabile di scirocco​ sulle Baleari, favorendo la⁢ formazione di intensi sistemi temporaleschi. Questi hanno colpito in particolare le coste orientali ‍dell’Isola di Maiorca, dove un’alluvione lampo ha devastato la cittadina costiera di Porto Cristo. ‍Ma la goccia fredda ‌non si è ‍fermata qui: ha scaricato la sua potente energia nell’area metropolitana​ di Valencia, dove⁢ si è verificato un evento pluviometrico ⁣di portata storica. Un sistema temporalesco auto rigenerante e stazionario ha infatti scaricato⁣ ben 435,8 mm di pioggia in⁣ sei ore a Chiva, una cittadina a ⁢30 km da Valencia, di cui 343 mm in sole quattro ore.

Il meteo e⁣ le sue tendenze: l’aumento dei temporali estremi nel Mediterraneo

Nel bacino del Mediterraneo, le⁣ condizioni ⁣favorevoli alla formazione di eventi temporaleschi estremi sono in crescita. Questa ​tendenza si riflette ⁤nell’aumento dell’energia potenziale disponibile in⁢ atmosfera per​ la convezione, ovvero il CAPE⁢ (Convective Available Potential Energy). Questa grandezza fisica, che‍ misura l’energia potenziale disponibile per le correnti ascensionali dei temporali, deriva principalmente ⁤dai profili verticali di temperatura e umidità. Valori elevati di CAPE indicano un’atmosfera instabile ‍e pronta a rilasciare energia in maniera ‌impulsiva⁣ sotto forma di temporali.

Il meteo e le sue implicazioni: l’analisi della Cape

Un recente studio pubblicato​ su Theoretical and Applied ‍Climatology ha analizzato l’evoluzione della⁢ Cape‍ dal 1940 al 2022 su scala ⁢mediterranea, utilizzando il ⁣database giornaliero ERA5. Questo⁤ studio ha rilevato un aumento statisticamente significativo dei valori medi ‍di‌ CAPE nel corso dei decenni. In particolare, l’analisi ha ‍evidenziato un marcato incremento nel cosiddetto semestre caldo, con un numero crescente di episodi estremi in estate. Questo trend è strettamente collegato al riscaldamento globale, che è ancora più accentuato nell’area del Mediterraneo, considerata un punto⁣ caldo del cambiamento climatico.

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